" Ciao! Mi chiamo Ludovica e sono nata a Roma 16 anni fa.
Studio sociologia e sogno di calcare le più prestigiose passerelle del mondo, forte della mia storia e sempre sostenuta da un magnifico tacco 12!
Ludovica
ludovica gentilini

Mi presento

IO SONO IO : LUDOVICA

Sotto il sole di un tiepido Maggio, nasco a Roma in una famiglia normale come tante, con un fratello maggiore che mi desiderava da impazzire. I miei genitori nel tempo si sono separati, ma ci amano e per noi figli ci sono sempre stati. Sono cresciuta in casa con mamma, il suo compagno, due fratelli, uno minore arrivato da poco, due gatti e un cane: una bella tribù allegra e piena di energia. Essere la mezzana non è il massimo, sei a volte la più piccola e a volte la maggiore, a seconda di quello che fa comodo a te o alla famiglia… ma questo è routine!
Ho tante amicizie, che porto avanti dalle scuole elementari, mi piace ballare, giocare a pallavolo e cucinare. Ma adoro soprattutto i vestiti, i brand di alta moda, i trucchi e i cosmetici, e mi ritengo abbastanza esperta in materia. Amo sperimentare su di me e sulle amiche nuove soluzioni di trucco. o un outfit per ogni occasione, perché voglio essere sempre impeccabile, ma allo stesso tempo mi ritengo una ragazza semplice e di sani principi. Ma esaltare la mia femminilità e renderla evidente è una necessità e un mio modo di veder la vita: irruenta, determinata, sempre positiva e con il sorriso, anche se a volte qualcuno ha provato a spegnerlo. Sto facendo una transizione, M to F (male to female). Il mio io, in questo momento, sta iniziando a ritrovare l’esatta collocazione con il mio corpo, i miei pensieri si stanno posizionando esattamente dove erano i miei desideri espressi da sempre.

In famiglia furono molto felici quando nacqui, potevo essere un compagno di giochi del grande… ma le cose non sono andate proprio così. Da quando avevo 2-3 anni, ho iniziato a manifestare inclinazioni, desideri, passioni considerate insolite per il canonico figlio maschio: amavo le fate dei cartoni animati anche se le mie preferite sono sempre state le cattive, volevo vestiti come loro, capelli lunghi, magliette con paillette e colore rosa dappertutto.
Dopo i primi tentativi dei miei io non ho mai giocato a calcio, mai una macchinina se non viola, una pistola sì ma per cat woman! La cosa all’inizio non ha sconvolto più di tanto la mia famiglia, ma   crescendo chiedevo spesso “ma quando posso diventare femmina?”. Le richieste e i desideri iniziavano a farsi pressanti e orientati solo verso situazioni estremamente femminili, i miei genitori, non sapendo come comportarsi chiesero consiglio a una psicologa infantile che con grande fatica cercava di “normalizzarmi”. Quindi è iniziato un periodo orribile, di sofferenza mia e dei miei genitori, che per suo suggerimento erano costretti a negare ogni mio desiderio e richiesta che non fosse catalogato come maschile. Quindi, niente colore rosa, niente giochi da bambina, niente bambole, niente trucchi e pailette.    
Io ero confusa, spaventata, promettevo ingenuamente che sarei restata maschio, accettai di fare distruggere tutti i miei adorati giochi, ma ero diventata un* bimb* triste, ansios*, scontros*, preoccupat* perché facevo soffrire tutti e non capivo perché non potevo essere come mi sentivo: Femmina

 

I miei genitori sono stati eccezionali, si sono documentati, hanno visto che non potevamo andare avanti così, a soffrire e a nascondere e proibire tutte le mie inclinazioni. Mio papà, vedendomi così triste e taciturn*, un giorno mi ha abbracciato forte forte e mi ha portato i un negozio di giocattoli permettendomi di comprare tutto quello che volevo: acquistai un cagnolino finto in una piccola borsa, fiocco rigorosamente rosa… finalmente!
 

" Io sono una giovane donna e nessuno può più permettersi di spegnere la mia luce"
Ludovica
ludovica gentilini

In famiglia, da quel momento, tutti hanno lasciato che mi esprimessi come volevo: diario delle Winx, magliette con paillettes, capelli lunghi, zaino rosa. Le mie zie e i miei adorati nonni a Natale e al compleanno andavano nei negozi cercando qualcosa che assecondasse i miei gusti, senza preclusioni se dovevano passare nel reparto bambine, per regalo della comunione ho ricevuto anche collanine di Tiffany e braccialetti.
Anche a scuola non ho avuto grandi problemi, tante amiche che mi hanno conosciuto come L. e ora che sono Ludovica sono sempre più amiche del cuore.
Infatti oltre alla transizione psicologica e fisica, è importante la transizione sociale: avere una carriera alias a scuola è stato molto importante per permettere di ritrovarmi in un ambiente più agevole. Certo vivere in una città aperta come Roma mi ha aiutato non poco, fino a quando nel 2020  a 15 anni con una sentenza del Tribunale ho ottenuto i nuovi documenti con il mio nuovo nome, che corrisponde al mio attuale aspetto.
Devo dire che la Parrocchia e i sacerdoti che ho incontrato nel mio cammino non hanno creato nessun tipo di problemi: ho ricevuto i sacramenti, la comunione ancora come L. e la cresima come Ludovica nonostante il mio acceso dibattito su alcune questioni
Ah   devo dire che non rinnego nulla del mio essere prima di Ludovica, è la mia vita, ho avuto tante esperienze anche se ero piccol*, e poi nel mio nome è incluso anche il nome passato, perché sono sempre io, piena di me stessa, solo più felice ora.

Non pensiate che sia tutto così semplice, che uno si sveglia al mattino e decide di cambiare sé stesso, non è così. Io sono così da sempre, i miei pensieri sono gli stessi da quando sono nata, sempre gli stessi: il mio sentirmi femmina è insito da sempre in me,  sono NATA femmina ma esternamente il mio corpo non mi rappresentava.
Cercando on line mia mamma ha conosciuto una altra mamma, anche lei con una figlia come me, Camilla Vivian, che ha aperto un blog per raccontare la sua e la nostra storia. Da li abbiamo capito che non è una malattia come tanti pensano, né un vizio o capriccio.
 Ci siamo affidati a Safip che fa capo all’Ospedale San Camillo e da li siamo approdati a Firenze all’ospedale Careggi. Qui una equipe di psicologi infantili, endocrinologi, sessuologi, ginecologi, andrologi, pediatri accolgono i ragazzi Gender Fluid per capire i reali desideri, e quindi colloqui e visite che servono a portare alla felicità e al vero desiderio di ciascuno.
Dopo tantissimi incontri, analisi, colloqui sono approdata alla trepolidina, un bloccante della pubertà, fondamentale per dare uno stop alle caratteristiche sessuali primarie (crescita della barba, pomo di Adamo o per le ragazze crescita del seno, arrivo del menarca) di modo che si abbia ancora più tempo per decidere se poi somministrare gli ormoni dedicati al sesso a cui si vuole approdare

 

Dopo due anni di blocco, dopo due anni di colloqui, il comitato etico ha autorizzato per me la somministrazione degli ormoni femminili, bloccando il testosterone ho iniziato ad avere le caratteristiche primarie femminili e sto nascendo per la seconda volta.
Una primavera diversa mi aspetta, la mia nascita a maggio di 16 anni fa mi sembra così lontana, ora ho una lunghissima stagione davanti a me piena di fiducia nel mondo, piena di ottimismo, di amore verso la mia famiglia, verso gli amici.
Questa mia passione per la moda mi sta portando, piano piano, ad affrontare molte sfide. La mia storia ha interessato molte trasmissioni televisive e sono contenta di poter informare che esistono ragazz* non binari, che non si riconoscono né in un sesso o nell’altro, ragazz* gender fluid, o  ragazz* in transizione da un sesso all’altro, senza nessuna superficialità e che non tolgono nulla a gli altri esseri umani…. ci vuole solo tanto rispetto per quello che ciascuno è!
Anni fa mi chiesero in una trasmissione che cosa mi aspettavo per il futuro, avevo 12 anni, risposi: “Voglio solo essere felice” e farò di tutto per esserlo, e quindi apro le porte a sfilate di moda, a trasmissioni tv, a interviste, senza remore, senza paura, perché io non mi devo vergognare di nulla, perché IO SONO IO: LUDOVICA.