2019/ LA Repubblica - Luca che diventerà Ludovica

LUDOVICA ADOLESCENTE TRANSGENDER

Luca sarà Ludovica “grazie a quel farmaco che blocca la pubertà “
“Papà fu costretto dalla psicologa che mi stava curando a distruggere tutti i miei
giochi da femmina .Diceva che così quella –tendenza – mi sarebbe passata.
distruggere capite ? Avevo 4 anni ,è uno dei ricordi più brutti della mia infanzia. Ero
così disperato che mio padre pochi giorni dopo, decise invece di comprarmi le tutte
quelle Barbie, quei Pony e quelle pentoline . Lì ho capito che qualunque scelta avessi
fatto, la mia famiglia mi avrebbe sempre sostenuto.
Luca che presto sarà Ludovica ,14 anni, capelli a boccoli ,adolescente transessuale
che balla hip hop, ama la moda e il rap ,stringe la mano di Roberta, mamma dal
sorriso grande ,simile quasi ,una sorella.
“Fin da piccolissimo – racconta Roberta – Luca si metteva i maglioni in testa fingendo
di avere i capelli lunghi ,indossava le mie scarpe, le mie gonne ,cercava i miei
reggiseni. Nei negozi era un tormento scappava nei reparti delle femmine ,io
compravo pantaloni , lui voleva i vestiti. Rosa . Pensavamo che passasse, ma non
passava. Ci sono voluti anni per capire, ma anche per accettare la realtà : Luca era un
bambino transgender . Lui capiva e sentiva il nostro smarrimento . Causato anche da
quella psicoterapia che ci faceva sentire tutti sbagliati , perché in realtà voleva
correggere mio figlio, come se fosse colpevole di qualcosa . Luca una volta mi ha
detto – mamma non essere triste , quando cresco smetto – “
Un pomeriggio di pioggia e sole in una bella casa del quartiere Nomentano a Roma .
Luca, nato maschio , ma determinato fin da piccolissima a voler essere femmina, è
uno dei primi ragazzi in Italia ad essere ammesso, tra enormi polemiche , alla cura
gratuita con la “triptorelina”. Farmaco che blocca la pubertà nei casi di “disforia di
genere”. Ossia la condizione (spesso di estrema sofferenza ) che si manifesta
quando un bambino sente che il sesso biologico non corrisponde alla sua identità .
Un trattamento, la “triptorelina” reversibile , approvato dall’AIFA dal Comitato di
Bioetica, addirittura dalla Società Italiana di Pediatria che serve a rimandare lo
sviluppo. Per permettere agli adolescenti “in transizione” (chiamati i bambini
libellula ) di capire fino in fondo la propria identità . Per scegliere poi se continuare
con il cambio di sesso. O tornare indietro. E prevenire, in questa fase delicatissima, i
tanti suicidi di teenagers “gender variant”
Bisogna allora entrare nella stanza di Luca-Ludovica , tra i peluche che raccontano
l’infanzia , e i suoi vestiti da teenagers “fashion victim” per sentire l’umanità di questa

storia di frontiera che è già diventata una battaglia politica. Mentre nel corridoio i
suoi due fratelli si rincorrono a giocare a calcetto. Luca mostra la rivista Flewid dove
ha posato come modella .
“ Chiamatemi come volete, ma al femminile mi sembra più dolce . Ho sempre
desiderato avere un corpo da femmina , diventerò una donna. Da piccola impazzivo
per i vestiti da principessa , ricordo la felicità a Eurodisney quando finalmente riuscii
a provarmeli tutti. La frustrazione invece quando mi mascheravo che so, da
squalo…
Il seno? Uso un reggiseno riempito di ovatta . E l’estate un bikini con delle coppe
speciali . Sono felice di poter fare questa cura che blocca lo sviluppo: non volevo che
mi crescessero i peli, il pomo d’Adamo, che mi cambiasse la voce. Terribile. Ho
subito atti di bullismo ? No ,mai. Finora sono stata fortunata. Vado anche in
parrocchia, al catechismo sono amica di tutti . Nella mia scuola, la preside ha deciso
che possa andare al bagno delle donne, e al campo scuola ho dormito con le mie
compagne. L’anno prossimo andrò al liceo, un pò; di paura ce l’ho. M a ormai so chi
sono – scherza – alle brutte posso sempre picchiare .”
Colpisce la maturità di Luca, sicuramente conquistata a caro prezzo . “Nella vita
dovrò lottare. Soffrirò , forse , per arrivare al cambio di sesso. Ma quando è tutto
chiaro, dentro di me c’è la pace”
Contro la decisione dell’AIFA di erogare gratuitamente la “triptorelina” ai ragazzi con
disforia di genere si è scatenato una violenta campagna dei movimenti per la vita, che
parlano di “pillola gender”, la “pillola per cambiare sesso”.
Roberta sorride ,mentre in salotto mostra le foto di Luca da piccolo. “Chi ci attacca
non sa quanta attenzione c’è dietro la decisione di dare un figlio un farmaco che
blocca la pubertà . Le nostre famiglie vengono seguite da équipe specializzate, a
Roma al San Camillo , a Firenze all’ospedale di Careggi. I bloccanti vengono
autorizzati dopo un lunghissimo iter di visite neurologiche ,psichiatriche,
endocrinologiche .Quando 10 anni fa il mio ex marito ed io ci accorgemmo del
disagio di Luca ,nessuno in Italia parlava di disforia di genere . Poi Camilla,una
mamma coraggiosa , ha aperto un blog raccontando di suo figlio Lorenzo.E abbiamo
scoperto finalmente di non essere soli. “
Serenità , allegria ,una casa piena di vita ,Luca che sarà Ludovica abbraccia Roberta :
“ E’ lei la mia arma segreta per la felicità”

La cura: l’AIFA ha autorizzato l’erogazione gratuita dei bloccanti della pubertà ai
ragazzi con disforia di genere
Le contestazioni: la decisione è stata contestata da movimenti per la vita “ E’ un
abuso sulla salute dei teenagers”
I pediatri: la società italiana di pediatria difende il trattamento “Previene i suicidi
degli adolescenti trans gender”

Repubblica 13 Aprile 2019 di Maria Novella De Luca